Storia

“Tratta da Bruno Costa, Fabio Cicali, Silvia Costantini, L’antico borgo di Pian del Mugnone, 1992 Biblioteca dell’Identità Toscana del Consiglio Regionale, Firenze”

L’antico borgo di Pian di Mugnone ed i primi poderi del suo versante fiesolano sono legati, dalla seconda metà del 1300 alla fine della prima metà del 1400, alla storia di un’unica famiglia: i Del Palagio. Si trattava di una famiglia fiesolana trasferitasi in Firenze nel quartiere di San Giovanni e della quale si ritrovano le prime notizie nell’Estimo delle Repubbliche Fiorentine del 1363. In esso appare il nome di Neri di Lippo di Sgratta “abitante il palagio nella piazzetta di S.Maria Visdomini” a Firenze.
L’antico nome del casato, Lippi o Filippi dal capostipite Lippo vissuto nella seconda metà del duecento, mutò in Lippi del Palagio proprio in occasione della costruzione dell’imponente dimora fiorentina situata in angolo delle attuali vie De’Servi e Bufalini. L’insediamento dei del Palagio nella valle del Mugnone, col conseguente controllo di tutte le attività, è stato possibile con il beneplacito della Repubblica fiorentina che, attraverso di loro, esercitava una vigilanza sulla zona, indirizzata soprattutto verso merci che transitavano sulla Faentina. Neri Del Palagio uno dei figli di Lippi divenne priore della Repubblica fiorentina per sei volte tra il 1328 e il 1343 e i Del Palagio ottennero ben trentuno presenze in quella magistratura sino al 1485. Successivamente i del Palagio caddero in disgrazia per l’avvento al potere della famiglia dei Medici , persero le loro ricchezze e nella prima metà del cinquecento Giovan Battista del Palagio si vide costretto a cambiare l’antico cognome in Palagi ed a vivere in esilio lontano dal Firenze.

Forti di questa alleanza, i Del Palagio fecero costruire vari edifici in ordine sparso lungo e nei pressi di via Faentina, ritenendo inutile qualsiasi precauzione difensiva. L’unica parziale ma preesistente fortificazione, era rappresentata dall’edificio che costituì la prima residenza della famiglia: l’abituro della Torre. La costruzione, tuttora visibile, si trova a mezzo versante ed è costituita da una casa colonica prospiciente un’antica torre. La posizione era strategica in quanto da lì si può osservare un lungo tratto della via Faentina fino allo stretto del Calderaio. Oltre all’abituro della Torre i del Palagio possedevano quattro poderi nel versante fiesolano di Pian di Mugnone che producevano olio da ulivi messi in dimora proprio dai Del Palagio scegliendo la migliore posizioneper terreno, altitudine e condizioni climatiche. Col passare degli anni i Del Palagio estesero la coltura dell’ulivo in tutta la Valle del Mugnone.

Il consistente stato patrimoniale e la forza politica permise ai Del Palagio di rispondere adeguatamente alle esigenze del borgo attraverso la costruzione di una serie di edifici a sfondo sociale e religioso. Gli investimenti della famiglia furono anche di carattere personale; presumibilmente intorno al 1400, si fecero erigere una lussuosa residenza poco distante dall’antico abituro che prese il nome di Palagio di San Polo oggi chiamata Palagio dei Pesci.

La famiglia dei Del Palagio la favorì l’arrivo in Toscana dell’Ordine dei Frati Minori. I frati si stabilirono nel monastero di Santa Maria del Fiore a Fiesole (denominazione originale dell’antico eremo di San Francesco) che, nel 1399, grazie alle rendite dei poderi allora di proprietà di Guido dei Del Palagio venne completamente restaurato. La famiglia si fece erigere al piano originale dell’attuale chiesa di S.Francesco una cappella-tomba di famiglia, tuttora conservata.